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Essere contro

È una diffusissima modalità esistenziale. Un po’ miserabile, a ben vedere

4 min readNov 1, 2019

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Il tutto inizia da una domanda, forse La Domanda:

Cosa ci stiamo a fare su questo pianeta?

Da quando ha una coscienza di sé, l’uomo cerca di definirsi.
Accade suppergiù nell’adolescenza, quando il cordone ombelicale con i genitori viene reciso e l’essere umano comincia a percepirsi come distinto da chi l’ha generato. Si attiva un processo di continua definizione della propria individualità, autonomia, personalità. Per alcuni dura anni, per altri decenni, per altri ancora non finisce mai. Non esiste un tempo definito e clinico perché il processo abbia fine e forse è perfettamente sano che non finisca mai. Chi non lo completa mai in fondo non ha smesso di porsi domande e dubbi e ciò è bene.

Ad alcuni capita invece che a un certo punto della vita il processo si interrompa. Non perché sia risolto e la mente si plachi avendo trovato una risposta. È più corretto dire che il processo si inceppa in maniera ossessiva. Ha trovato una risposta possibile che pare placare la mente:

Io sono contro, io non sono come te, voi, loro.

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Martino Pietropoli

Written by Martino Pietropoli

Architect, photographer, illustrator, writer. L’Indice Totale, The Fluxus and I Love Podcasts, co-founder @ RunLovers | -> http://www.martinopietropoli.com

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