La bestia
La macchina propagandistica di Salvini è davvero così invincibile?
E questo sottotitolo è davvero da click bait?
Non parlerò in termini politici dell’attuale governo. Piuttosto mi interessa valutare questa straordinaria macchina comunicativa che va sotto il nome di “Bestia”, guidata da Luca Morisi, il ministro occulto della propaganda di Salvini.
Mi interessa capire se è davvero qualcosa di così mirabile.
Lo è di certo nei risultati e nell’efficacia. Per molti versi è la versione aggiornata della propaganda politica storica: esalta la propria parte, denigra l’avversario, produce e propaga false notizie che servono a sostanziare e giustificare la propria azione (spesso aberrante), ingigantisce notizie vere per attaccare l’avversario o, ancora, per motivare la propria visione politica. Niente di nuovo, non che debba esserlo.
È più interessante capire perché funziona e temo che la risposta sia ancora una vecchia storia.
Per meglio capirlo faccio un esempio: poniamo il caso che Mediaworld pubblicizzi i propri prodotti dicendo che — chessò — da Unieuro sono dei ladri e ti rubano la macchina. Che nei loro punti vendita spariscono bambini. Che, per finire in gloria, loro vendono merce scontata del 95%, anzi, certi giorni ti regalano pure televisori e frigoriferi.
Chi ci crederebbe? Qualche gonzo di certo c’è. Chi troverebbe un attacco basso e deplorevole quello fatto a un concorrente? Spero molti.
Quello che voglio dire è che in un settore come quello del commercio un tipo di comunicazione del genere è considerata fraudolenta e criminale, mentre in quello politico è perfettamente accettata. La politica è il dominio del possibile no? Infatti in questo possibile ci finisce anche un bel po’ di morale straziata e promesse che non verranno mai mantenute e si sa. Eppure c’è sempre un credito apparentemente illimitato da parte degli elettori, specie verso chi la spara più grossa. Non so se faccia parte di una disillusione matura, un “tanto peggio di così non può andare” o se sia davvero una fiducia mal riposta e basta. So che nella politica è possibile.
Quindi: è così efficace la comunicazione di Morisi? Senz’altro. Lo è perché si sviluppa in un ambiente che le permette di fortificarsi senza mai un ostacolo alla crescita. È il paradiso della comunicazione perché non ha mai un contraddittorio reale, non ha regole di mercato da osservare né normative sulla correttezza commerciale da rispettare.
È così geniale? No, non direi. Sa attirare l’attenzione come attirano l’attenzione gli incidenti stradali o le tette in fotografia. Non ci vuole molto e, individuato il tema del giorno, produrre un tweet efficace è puro mestiere. Lo dimostra l’account fake di Salvini che viene spessissimo confuso con l’originale (cosa che dovrebbe insegnare un paio di cose all’originale). L’intelligenza è stata semmai quella di applicare con cinismo le regole della propaganda e spingerle ai loro limiti, o a quelli attuali almeno.
Poi la propaganda si scontra con l’iceberg della realtà ma, specie in politica, finché non esiste alcun giudizio morale o alcuna regola come nel mondo del commercio — per dirne uno — puoi dire e fare quello che vuoi. Finché a seguirti ci sono i tuoi e a odiarti gli altri sei a posto.
E gli altri ci sono sempre perché non capiscono ancora bene che le sparate del Capitano servono a innervosire loro più che a motivare il proprio popolo.
In questo è ancor di più efficace la sua propaganda: consolida il proprio elettorato e trolla gli avversari.
Alternative non se ne vedono per ora. La bestia può continuare a razziare beata.