L’articolo in effetti è il resoconto di un’avventura un po’ alla Jackass più che una meditazione su questioni progettuali o altro. Del resto, volendo essere generico ed ecumenico, ho trascurato la trattazione del perché ho fatto certe scelte e mi sono concentrato sulle fatti più contingenti e metodologici che spesso si ripetono nei diversi concorsi. L’ho riletto dopo quasi due anni e devo dire che mi ci riconosco ancora e che sono consigli che alla fine mi ridarei. In merito alla progettazione e alle scelte che si fanno in quell’ambito beh, è una delle parti più belle della professione ma ha bisogno di una trattazione a parte.
Ciao!