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Non sappiamo più vedere
E non è una bella cosa
Il tramonto è la parte del giorno con i colori più incredibili e forse innaturali. Eppure sono naturali, perché è la natura stessa e le leggi ottiche — altrettanto naturali — che li producono. Eppure se si cercano su Instagram hashtag come #sunset o #sunsetlovers si scopre che la palette di colori del tramonto copre i milioni di colori, con una predilezione per il vaniglia e il rosa. Ma un rosa unicorno, s’intenda bene, niente di tizianesco, non fosse mai.
Si potrebbe imputare questo tripudio di colori lisergici e irreali all’abuso di filtri o droghe che stroncherebbero anche un cavallo ma invece la spiegazione credo che purtroppo sia più semplice e deprimente: non sappiamo più vedere.
La differenza fra guardare e vedere è apparentemente sottile ma in realtà sostanziale: la prima azione è quasi passiva (si potrebbe rendere anche con “rendersi conto di qualcosa”, cioè registrare una variazione nel campo visivo) mentre la seconda è ben più attiva. Per vedere ci vuole sforzo e capacità di indagine dei dettagli, ci vuole curiosità e spirito critico, attenzione e voglia e capacità di costruire altri oggetti visivi oltre quelli che si vedono (e si fotografano).
È curioso che in una società visiva come quella contemporanea non si sappia in realtà vedere. Le immagini sono prodotte a ritmi…